In merito alla prossima inaugurazione della tensostruttura in via dei Bagolari che il sindaco Sartini va annunciando con gran vanto, il Partito Democratico di Porcia, intende fare chiarezza. L’opera da 240mila euro viene presentata come esito di una progettazione lungimirante che ha come destinatari gli utenti del percorso vita e, soprattutto, gli anziani del Centro diurno e quanti frequentano le attività del Centro Anziani. In realtà la scelta della collocazione non è frutto di una visione condivisa con alcuno, tantomeno con quelli che dovrebbero essere i principali utenti. La tensostruttura infatti, nelle intenzioni del Sindaco, doveva essere installata nel brolo di villa Dolfin per mettere un tetto sullo scheletro del fantomatico auditorium, ma la Soprintendenza ha bocciato quella soluzione. A quel punto la Giunta si è trovata con una struttura già acquistata e nessuna idea di dove posizionarla. La collocazione attuale è di fatto un ripiego.»
Anche rispetto alla gestione emergono dubbi e contraddizioni. Il Sindaco dichiara che la gestione sarà affidata a qualche associazione e lascia intendere che potrebbe essere o lo Sporting o il Centro Anziani, ma non risulta che vi sia stato alcun coinvolgimento quantomeno di quest’ultima associazione.
Si parla di affidare la gestione a realtà locali senza neppure averle interpellate come se si potesse decidere dall’alto il lavoro e le responsabilità altrui. È un metodo che denota scarsa considerazione delle persone e delle realtà che vivono quotidianamente il territorio. Sulla stampa, poco più di un mese fa, abbiamo letto le obiezioni sulla funzionalità della tensostruttura espresse dal presidente del centro Anziani.
Se poi vogliamo anche sottolineare alcuni aspetti ambientali, non possiamo dimenticare che per far posto alla tensostruttura sono stati abbattuti 11 alberi ed è stata fatta una colata di cemento che consuma ulteriori 100 metri quadri di suolo in un comune, come Porcia che è già ai primi posti nella Destra Tagliamento per questo aspetto.
Il punto è che il Comune riceve finanziamenti importanti e invece di programmare con chiarezza le priorità, si ritrova a dover giustificare a posteriori opere non necessarie, costruendo a parole un senso che nei fatti non esiste. Anche per questi motivi, il gruppo consiliare del Partito Democratico non sarà presente all’inaugurazione: una scelta che deriva non solo dalla non condivisione dell’opera, ma anche dal fatto che organizzare cerimonie pubbliche giorni feriali rende di fatto complicata la partecipazione di chi lavora.