Sono partiti i lavori per l’installazione della tensostruttura a destinazione culturale e ricreativa nel Parco di via dei Bagolari (quella che la sovrintendenza non ha voluto in Villa Correr Dolfin).
Per quest’opera, stando al progetto esecutivo si sarebbero dovuti eliminare dai 3 a 5 alberi a medio fusto, cercando di salvaguardare la piantumazione esistente ed eliminando il minor numero di alberature, per lo più senza gran rilievo botanico in quanto già compromessi o in precario stato di stabilità statica. Dall’analisi condotta dal geologo nell’area oggetto di intervento, inoltre, non sarebbero emerse controindicazioni alla realizzazione della struttura stessa sia dal punto di vista geologico, idraulico, che idogeologico.
Da un confronto tra la situazione di maggio 2024 e quella odierna appare però evidente che gli alberi tagliati sono stati ben 11, nessuno già compromesso, che si aggiungono agli altri abbattimenti non necessari degli ultimi mesi operati dalla giunta, come quelli per realizzare la pista ciclabile in via De Pellegrini. Inoltre appare evidente, sempre dalle fotografie, che questo è un terreno di risorgiva, che dopo le piogge, tende a risalire in superficie: nelle vicinanze c’è infatti la risorgiva del Rio Rizziol che scende, attraversa l’abitato di Palse e poi si immette sul Rio Bujon.
Una infelice scelta di luogo per installare una tensostruttura che non si sapeva dove mettere ma che ormai è stata pagata dai cittadini.
Qui l’intervento del consigliere Giuseppe Moras del 23 ottobre 2024